Gnatologia
Gnatologia: cosa è?
E’ quella materia (all’interno dell’intera odontostomatologia) che si occupa del movimento dei mascellari, quindi di tutto ciò che concerne le dinamiche della bocca.
La bocca è un apparato complesso ed estremamente specializzato dal punto di vista neurofisiologico: un canino è rappresentato da 5000 neuroni a livello del sistema nervoso centrale ed un recettore parodontale ( il terminale neurologico posto tra dente ed osso di sostegno del dente, deputato ad inviare le informazioni al SNC ) è sensibile a variazioni spaziali di 6/8 micron ( millesimi di millimetro ): il più sensibile di tutto il sistema umano.
Quando parliamo di dinamiche mi riferisco soprattutto a masticazione e deglutizione (si consideri che ogni atto deglutitorio mette in funzione 56 muscoli, per circa 2000 volte al giorno); ma anche alla fonazione, all’espressione del volto, regolate dai muscoli mimici, al sorriso. Da qui al resto dei movimenti il passo è breve perché il corpo umano è un sistema dinamico – non un insieme di parti sconnesse tra loro- ed il funzionamento di ogni singolo apparato è intimamente connesso con quello degli altri. Quindi le conoscenze e gli studi gnatologici si estendono all’intero sistema dinamico corporeo e tonico posturale.
UN PROBLEMA in un distretto lontano dalla bocca PUÒ DIPENDERE DA UN cattivo FUNZIONAMENTO di quest’ultima?
Assolutamente si.
- Un problema alla schiena o sull’appoggio plantare può dipendere da una malocclusione dentaria.
- Il 90% delle cefalee riconosce una causa muscolo tensiva che la maggior parte delle volte è causata dallo spasmo dei muscoli masticatori favorito dalla malocclusione dentaria; in particolare sono da attribuire a cause gnatologiche quelle che insorgono soprattutto al risveglio: durante la notte si esaltano gli automatismi e si deglutisce circa 400 volte; l’atto deglutitorio è il momento di massima espressione delle forze occlusali, che possono arrivare a 80kg/cm2.
- Un problema del sistema visivo può dipendere da una malocclusione dentaria se questa si rende responsabile di un’alterazione dinamica e/o posturale della mandibola.
Attenzione però: è vero anche il contrario, cioè il processo inverso:
Un problema alla schiena può causare un problema alla bocca; un problema al sistema visivo può interferire con l’occlusione dentaria.
Persino una cicatrice post-operatoria può influire sulla postura mandibolare e conseguentemente sull’occlusione.
Una delle cause più frequenti di disfunzione dell’articolazione temporo mandibolare (ridotta apertura della bocca, click e rumori fastidiosi quando si apre molto la bocca e/o quando si mastica) è il colpo di frusta; nell’immaginario pressoché generale delle persone che soffrono di tale disfunzione è presente il bite come magico risolutore di ogni problema, ma se i blocchi muscolari che si vengono a creare in seguito al trauma cervicale si ripercuotono sul funzionamento dei muscoli responsabili delle corrette dinamiche mandibolari, sarà l’occlusione dentaria ad essere vittima di tale processo e non certo il punto di partenza causale. In questi casi il bite, o è inutile, o un semplice ausiliario di una terapia causale che deve essere mirata a ristabilire il corretto funzionamento dei singoli muscoli.
Il nostro osteopata Guido Viola ci spiega le connessioni e le sinergie tra odontoiatria e osteopatia.
Che tipo di terapia?
Fisiatrica e osteopatica. Molti pazienti hanno risolto definitivamente i loro problemi all’articolazione temporo mandibolare con il solo trattamento osteopatico. Uno dei compiti più importanti dello gnatologo è quello della diagnosi differenziale: posto che nel determinismo di una disfunzione – così come in ogni patologia – concorrono molte concause favorenti, è molto importante stabilire il ruolo quantitativo e qualitativo del sistema stomato-gnatico in quel determinismo.
Approfondimento a cura del dott. Lorenzo Alberti.