Per decenni medici ed odontoiatri hanno rivolto la loro attenzione ai rispettivi campi d’azione, specializzandosi rispettivamente gli uni nelle malattie del corpo e gli altri sulle varie affezioni della cavità orale. Tuttavia, recenti studi hanno fortemente suggerito che la salute orale può essere indicativa di salute sistemica. Attualmente, questo divario tra medicina interna e medicina orale si sta rapidamente riducendo, grazie agli studi effettuati a sostegno dell’associazione tra malattia parodontale e condizioni sistemiche, come le malattie cardiovascolari, il diabete, le reazioni avverse in gravidanza, l’obesità eccetera. Pertanto, vi è motivo di sperare che la cura della malattia parodontale possa condurre ad un miglioramento delle condizioni sistemiche. È ormai noto che P. gingivalis, T. denticola e T. forsythia, i batteri del “red complex”, determinano distruzione dell’apparato dentoparodontale, e che presentano una maggior prevalenza in soggetti affetti da malattia parodontale rispetto ai soggetti sani. Recentemente è stato sviluppato un test rapido ed efficace per identificare e quantificare le tre specie batteriche del “Red complex group”.
Nello studio dentistico Giuva le moderne tecniche di biologia molecolare applicate alla pratica clinica consentono di definire la carica batterica, lo stato di attività della patologia, l’efficacia della terapia, gli intervalli di richiamo. In questo modo ogni paziente potrà giovare di un protocollo di attuazione completamente indiviudualizzato in base alle proprie caratteristiche microbiologiche. Perché la salute parodontale comincia da qui e non può certo essere standardizzata, altrimenti si rischia di sottoporsi ad un“over treatment”(cioè un accanimento terapeutico infondato) e addirittura peggiorare la propria salute parodontale. A tal proposito vorrei ricordare che il tanto osannato Laser è semplicemente una terapia di supporto che nel nostro studio viene utilizziato solo ed esclusivamente in determinate condizioni e non può assolutamente prescindere da una terapia di profilassi correttamente eseguita, una terapia antibiotica individualizzata, una levigatura radicolare e nei casi più avanzati ad una chirurgia parodontale.